Via libera alla ricostruzione di Arquata del Tronto

Approvato il progetto di recupero del centro storico

Il progetto di ricostruzione del centro storico di Arquata del Tronto è realtà: è arrivato il via libera della Conferenza dei servizi a una delle più complesse e innovative ricostruzioni della storia italiana. La Struttura commissariale ora coinvolgerà i proprietari degli edifici, per procedere con la formula della ricostruzione unitaria privata, che consente – previo il consenso dei proprietari – di affrontare tutto il colle come un unico grande cantiere, così da gestire logisticamente al meglio gli interventi pubblici e quelli delle case private.

Tutto questo mentre l’Ufficio speciale ricostruzione predisporrà la gara per affidare i lavori, finanziati con 71 milioni di euro.

Il commissario Castelli presenterà il progetto insieme al ministro Musumeci lunedì 1 luglio presso lo stand Eucentre, nell’ambito della 18esima conferenza mondiale sull’ingegneria antisismica che si svolgerà nel Milano convention centre.

La messa in sicurezza del colle di Arquata, divenuto nel 2016 tragico simbolo della scossa del 24 agosto che nel piccolo comune ascolano fece 52 vittime, prevede la costruzione di due pozzi sotterranei in cemento armato da cui partiranno 328 tiranti, 12.970 metri lineari in totale, per rinforzare sismicamente tutta la collina del centro storico di Arquata del Tronto.
Si procederà inizialmente con la messa in sicurezza della strada di accesso al paese e della provinciale, poi con i terrazzamenti e infine con le case. Le infrastrutture sotterranee, comprese le reti idriche ed elettriche, saranno anche visitabili nella parte centrale del paese grazie alla previsione di solai interpiano, mentre potranno essere ispezionate a vista nel resto del centro storico.
Il progetto è stato redatto dall’Usr Marche, con il supporto tecnico-scientifico di Eucentre, centro di competenza del Dipartimento di Protezione civile, a sua volta coadiuvato da Tecno-art, dall’Università di Pavia, dall’Università “G.d’Annunzio” di Chieti-Pescara, dall’Università Politecnica delle Marche e dalla Scuola Universitaria di Pavia.

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