Truffe telematiche, indagini lampo dei Carabinieri: 7 denunce

A Monte Urano, i militari della locale Stazione Carabinieri hanno identificato e denunciato per truffa in concorso due donne della provincia di Monza Brianza, una 60enne e una donna di 58 anni, entrambe già note per analoghi precedenti.

Mediante l’analisi dei tabulati telefonici e di documentazione bancaria i Carabinieri hanno scoperto che le due donne avevano simulato la vendita di una consolle musicale su un noto sito di vendite online e con artifizi e raggiri erano riuscite ad indurre in errore la vittima, facendosi accreditare in acconto 500 euro, per poi rendersi irreperibili.

Analoga truffa a Porto San Giorgio dove i Carabinieri hanno individuato e denunciato per truffa un uomo di 37 anni originario della provincia di Napoli, noto per altri precedenti di polizia. L’uomo, al fine di trarre un ingiusto profitto, mediante vari raggiri aveva inviato alla sua vittima (un residente di Porto San Giorgio) falsi sms aventi come mittente la “BPER”, con cui comunicava la presenza di operazioni fraudolente – poi, dopo aver contattato telefonicamente la vittima, qualificandosi come operatore del citato istituto di credito, riusciva a farsi comunicare il numero delle carte di credito con relative cifre del codice di sicurezza, dalle quali sottraeva la somma di circa 3.200 euro.

Altra truffa aggravata a Monte San Pietrangeli dove un residente ha denunciato ai Carabinieri di aver ricevuto sulla casella di posta elettronica, una mail di phishing con cui veniva accusato di reati a sfondo sessuale e altri reati da parte di sedicenti Carabinieri; a tale mail ne seguivano altre contenenti la richiesta di versare la somma di 5.000 euro per sanare la propria posizione, nonché quella di 13.000 euro a titolo di cauzione. L’ingenua vittima, nel timore di guai giudiziari, adempiva alle richieste effettuando tre bonifici bancari per un importo complessivo di 18.000 euro.
Non è altro che una nuova campagna di phishing perpetrata attraverso false mail e messaggi social che riportano il logo dei Carabinieri o della Polizia di Stato e, in alcuni casi, sono artatamente firmate da dirigenti di vertice delle Forze dell’Ordine. Il falso messaggio intima al destinatario di rispondere alla mail per avere informazioni in merito ad un’indagine di pedopornografia in cui lo stesso sarebbe coinvolto. Lo scopo è di causare agitazione, inducendo la vittima a ricontattare i truffatori ed esporsi così a successive richieste di denaro o alla divulgazione dei propri dati personali: “nessuna Forza di polizia contatta i cittadini attraverso mail o messaggi. Fate attenzione e qualora vi dovesse capitare di ricevere simili emali, cestinatele e segnalatele. Non bisogna farsi ingannare dalle e-mail fraudolente. In caso di dubbi, contattate la più vicina Stazione Carabinieri”. Per evitare questa nuova truffa online occorre seguire sempre le stesse accortezze: non aprire mai questi allegati e cancellare anche dal cestino l’email sospetta.

Altra truffa a Montottone dove i militari hanno denunciato un bengalese di 40 anni, residente a Roma, resosi responsabile di una truffa sul web: con il pretesto di vendere on-line una bicicletta ad un uomo di Porto San Giorgio, si era fatto accreditare da quest’ultimo, su un conto corrente a lui riconducibile, la somma di 750 euro per poi rendersi irreperibile.

I Carabinieri di Montegranaro hanno invece denunciato per truffa un napoletano di 18 anni, pregiudicato, accertando che lo stesso, simulando la vendita di sacchi di carburante solido per stufe, pubblicizzato a prezzo conveniente su noto sito online, tramite accordi stabiliti a mezzo mail, induceva la vittima con raggiri ben escogitati, ad eseguire in suo favore un bonifico di 100 euro, senza di fatto inviare la merce e rendendosi irreperibile.

Analoga storia con ben più grave epilogo a Servigliano dove i militari hanno denunciato un uomo di Prato, 34 anni, che, con il pretesto di vendere on-line un’auto Peugeot 3008 ad un 55enne di Servigliano si era fatto accreditare da quest’ultimo, su un conto corrente a lui riconducibile, la somma di circa 25.000 euro per poi rendersi irreperibile.

L’attività di repressione sul diffuso fenomeno delle truffe on line è certamente una priorità per i Carabinieri di Fermo, anche al fine di rendere giustizia alle povere vittime – tale fenomeno impone però serie riflessioni poiché alcune di queste truffe possono essere facilmente scongiurate adottando delle minime precauzioni, evitando perciò di inviare denaro senza un minimo di garanzie; quando un affare appare troppo conveniente, molto probabilmente non è un buon affare.

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